Incentivi auto 2022. La risposta dei consumatori e la corsa ai ripari del Governo.

Il previsto stop alla produzione di veicoli endotermici, attualmente programmato per il 2035, aveva spinto il nostro Governo a stanziare nei primi mesi di quest’anno 650 milioni di euro per sostenere la riconversione ecologica del parco auto degli italiani. Importo previsto per il 2022, 2023 e 2024, mentre i fondi stanziabili annualmente fino al 2030 sarebbero stati valutati in un secondo momento.

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La risposta degli automobilisti italiani non si è fatta attendere e ha delineato fin da subito un orientamento d’acquisto piuttosto lontano dalle intenzioni del Governo. Tanto che a soli 5 mesi dall’entrata in vigore degli incentivi, il Ministero dello Sviluppo Economico è dovuto correre ai ripari, rimodulando in maniera sostanziale quanto previsto in origine.

L’Italia ha scelto l’endotermico.

Dati di vendita alla mano, sembra evidente che i fondi stanziati per i veicoli a motore termico (con un livello di emissioni fino a 135 gr/km di CO2) siano finiti ancor prima di iniziare.

Dopo aver ascoltato i pareri di alcuni professionisti del settore vendita, abbiamo identificato i motivi più comuni di questa netta preferenza:

  • Il consumatore ha un legame nostalgico con ciò che già conosce e gli dà sicurezza;
  • Il fattore economico è decisivo, vista la permanenza dei veicoli elettrici in una fascia di costo più alta;
  • l’assenza di punti di ricarica di facile accesso e l’impossibilità o l’onere di doversi dotare di uno domestico destabilizzano il consumatore;
  • una buona fetta di automobilisti per disinteresse, ideologia o convinzione, non trovano nell’elettrico la soluzione alla questione ecologica.

Cosa è cambiato negli stanziamenti?

Il 2 novembre è ufficialmente ripartito l’incentivo per la mobilità sostenibile. Il Governo ha presentato una rivalutazione del bonus vista la dirompente risposta avuta in particolar modo sui veicoli endotermici, sperando di incentivare diversamente l’interesse degli acquirenti.

Due le modifiche più importanti:

  • per l’acquisto di auto non inquinanti, a fronte della rottamazione di un veicolo, il MISE (https://ecobonus.mise.gov.it/) ha definito un aumento del 50% del contributo a favore di persone fisiche con redditi bassi (indicatore ISEE inferiore a euro 30.000). Portando così il contributo per l’acquisto di un veicolo elettrico fino a 7.500 euro.
  • tra i beneficiari sono state incluse le società di noleggio (diverse dal car sharing), soggetti inizialmente esclusi, anche se con incentivi minori, fino a 2.500 euro.

Le modalità di richiesta, prenotazione, valutazione e controllo rimangono sostanzialmente invariate.

Saranno sufficienti queste iniziative per indirizzare gli automobilisti italiani verso la mobilità elettrica? Rimaniamo in contatto. Vi terremo aggiornati su questi e tanti altri argomenti.

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