Elettrico vs endotermico: quanto inquino quando uso la mia auto?

Analizziamo insieme quanto incide in termini ambientali l'utilizzo di un'auto elettrica rispetto ad una con motore endotermico, valutando i vari aspetti che caratterizzano questa fase della vita dell'automobile: quanto inquino quando uso l’auto?

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Come affrontare la valutazione

Nel nostro precedente articolo (leggi qui - https://blogitalia.mg-garantie.it/sai-chi-inquina-meno-tra-elettrico-ed-endotermico/) abbiamo analizzato quali fossero gli aspetti da prendere in considerazione per affrontare in modo completo e analitico una delle domande che più tengono banco negli ultimi tempi: inquina meno un mezzo con motore elettrico oppure uno a propulsione endotermica?

Ci siamo resi conto di quanto la tematica sia varia e articolata e di come sia indispensabile considerare ogni fase che caratterizza la vita del veicolo: produzione, uso e dismissione.

In questo articolo proviamo ad analizzare insieme quanto incide in termini ambientali l'utilizzo di un'auto elettrica rispetto ad una con motore endotermico, ovvero, quanto inquino quando uso la mia auto.

Specifichiamo in primo luogo che per definizione “l'utilizzo del veicolo” inizia quando il proprietario ne entra in possesso, meglio raffigurato come l'emozionante momento in cui il venditore consegna le chiavi nelle mani del proprio cliente. In quel preciso istante viene premuto il tasto start della fase “uso”.

Impronta ecologica, emissione di CO2, carbon footprint: facciamo ordine

Facendo delle ricerche in relazione all’impatto dell’uso dei veicoli sull’ambiente, si incontrano spesso alcune definizioni: impronta ecologica, carbon footprint, emissioni di CO2. Cosa sono? La stessa cosa. Il termine originale e specifico è “carbon footprint”, spesso impropriamente tradotto in italiano con “impronta ecologica”.

Semplificando il significato, possiamo dire che individua la quantità di emissioni di gas serra, espresse in anidride carbonica (CO2) equivalente, che una determinata attività dell’uomo produce. Equivalente, nel senso che non deve esserci per forza emissione effettiva di CO2, bensì quella di un qualsiasi gas ad effetto serra, tipo il metano, calcolato però in termini equivalenti all’anidride carbonica. Si ottiene così un’unica unità di misura che semplifica e rende più spendibile il dato analizzato.

Quindi tutto dipende da quanto emette un auto? Purtroppo no. Sarebbe in effetti estremamente semplice analizzare solo quel dato ed avere di conseguenza sotto i nostri occhi l’evidenza di chi inquina meno. Ma non è così.

Da cosa è composto l’impatto ambientale di un auto in uso

Quando si pensa all’impatto ambientale di un’auto in uso verrebbe da pensare alla sola emissione di CO2, questo però non è l’unico fattore di inquinamento in essere, vanno invece presi in considerazione numerosi elementi.

Pensiamo ad esempio che l’utilizzo dell’auto comporta usura ed eventuali collisioni accidentali, da cui derivano la necessità di manutenzione, ricambi, sostituzioni, riparazioni. Entra quindi di fatto in gioco l’indotto della produzione dei componenti e quello della dismissione dei rifiuti: oli esausti, parti non riparabili, plastiche, resine, componenti elettriche, materie prime come litio ad esempio.

Inoltre per funzionare, indipendentemente dalla propulsione, le auto hanno bisogno dell'approvvigionamento che sia di combustibili o di elettricità. Già siamo ben a conoscenza dell’incidenza ambientale dell’estrazione degli idrocarburi e purtroppo non ci è concesso al momento di considerare la produzione dell’energia elettrica ad impatto zero, perché attualmente per produrre energia elettrica non vengono utilizzate solo fonti ad energia rinnovabile.

C’è un ulteriore argomento dal quale non ci possiamo sottrarre: cosa significa in termini ambientali implementare il nostro territorio di un numero di colonnine per ricarica elettrica tale da garantire l’autosufficienza e la puntualità di rifornimento? Considerando che non tutti possono avvalersi di un punto di ricarica domestico. E senza sottovalutare che per fare il pieno ad un’auto a propulsione termica servono circa 5 minuti netti. Mentre per una full electric così non è. Quindi le colonnine disponibili non devono solo far fronte ad una richiesta numerica, ma anche di occupazione temporale di ognuna.

Altro fattore da non scordare per il costoso impatto ambientale?  La dismissione degli impianti di distribuzione carburante.

Ammettiamolo: tutti noi eravamo convinti non fosse così articolato e complesso valutare l’inquinamento prodotto da un auto in uso, sia essa elettrica o endotermica. Ed abbiamo solo accennato alcuni dei fattori coinvolti.

Concentriamoci sulle emissioni

L'uso dell'auto produce emissioni di gas serra? Certo. Anche quella elettrica? Ebbene sì. Perché attualmente per produrre energia elettrica non vengono utilizzate solo fonti ad energia rinnovabile come ad esempio l’energia solare, eolica, idroelettrica o geotermica.

Ora, siamo obiettivi: se l’energia necessaria per far sì che l’auto funzioni fosse prodotta interamente da fonti rinnovabili, non ci sarebbe dibattito che tenga: vincerebbe l’elettrico. Ma così ora non è e così non sarà per molto tempo ancora.

Perché ci interessa sapere come viene prodotta l’energia che permette il movimento dell’auto? Semplice, perchè senza di essa non potrebbe essere utilizzata. Di conseguenza, l’origine della fonte energetica diviene parte fondamentale del processo d’uso del veicolo.

Altri elementi fondamentali da considerare per l’analisi delle emissioni sono modelli e tipo di uso. Differenti modelli di auto causano differente inquinamento, prendiamo in considerazione un’utilitaria base messa in confronto ad un PickUp o a un suv. Già solo il loro peso specifico porta alla variazione dei consumi. Possiamo aggiungere anche la cilindrata, l’aerodinamicità, il tipo di innesto marcia. Tutte caratteristiche che a seconda dei modelli portano ad una marcata differenza del loro impatto ambientale.

Così come differente uso causa differente inquinamento: si pensi alla valutazione di un percorso urbano, in cui il tragitto è caratterizzato da soste forzate o rallentamenti (semafori, precedenze, stop, rotonde, attraversamenti pedonali, svolte, incroci, traffico, ecc.) rispetto ad un tipico e lineare tratto autostradale. E se a queste caratteristiche aggiungessimo la geografia? Percorsi montani o pianeggianti mettono differentemente sotto sforzo il nostro motore, qualsiasi sia la sua natura e di conseguenza andranno a variare emissioni e consumi.

Abbiamo cercato di darvi una visione d’insieme su uno dei temi più discussi del momento.

Ricordatevi di quanto vi abbiamo raccontato oggi quando vi troverete a leggere articoli che vi snoccioleranno dati e numeri sulla lotta tra elettrico ed endotermico. Siate dei lettori critici, fate sempre caso alle condizioni di studio dei veicoli messi alla prova. Professionista informato, cliente assicurato!

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